Lunedì 4 e martedì 5 marzo 2024 a Genova è in programma “Health for all”, due giornate formative Asl3 su salute e assistenza socio-sanitaria della popolazione migrante.
Focus del primo incontro, in programma lunedì 4 marzo 2024 dalle ore 8 presso la Sala Quadrivium in Piazza S. Marta 2, i servizi e gli interventi per migranti.
Nel pomeriggio, sul tema “Esperienze di cittadinanza attiva a Genova. Spazi d’ascolto, di accoglienza e di coprogettazione” è in programma uno spazio dedicato ai percorsi sviluppati in questi anni al CEP (“La periferia fa centro – Tra identità e interazione. L’esperienza con la comunità musulmana al CEP“).
L’intervento del presidente onorario del Circolo ARCI Pianacci, Carlo Besana, sarà accompagnato da questo video che racchiude alcune immagini riferite ad iniziative di inclusione promosse e realizzate dal 1998 ad oggi.
Sul palco, a ben illustrare le rispettive esperienze al Cep in questo bel percorso, anche Ines Solari, dell’ATS 34, Antonia Albanese (del servizio SEA- Servizio Educativo Adulti) e Fatima Rhim, che da diversi anni, con Arci Solidarietà, gestisce lo sportello settimanale di consulenza gratuita per cittadini stranieri che si tiene ogni venerdì al Pianacci.
Questa invece la sintesi dell’intervento del Circolo ARCI Pianacci
Il Pianacci è attivo nel quartiere da 27 anni esatti (dall’8 marzo 1997) e la sua storia è contrassegnata, fin dall’inizio da percorsi di inclusione, che hanno riguardato anche la folta comunità di origine araba e di fede musulmana presente nel quartiere.
Nei primi anni una realtà espressione di parte di questa comunità, e interlocutore importante, fu il “Centro Culturale Islamico Genova Cep”.
Raccontiamo qui questa, bella, storia con questa parte di comunità straniera, quella araba del Cep, pur non dimenticando le tante interazioni, relazioni, vita insieme a persone provenienti da altre parti dell’Africa e del mondo
La chiave di questa collaborazione è stata una grande “normalità”, rispetto, collaborazione.
Un’altra chiave è stata mettere a disposizione del quartiere, ed in questo caso degli incontri interetnici, gli spazi del Pianacci, un presidio civico che amministriamo nell’ottica di servizio al quartiere e alle esigenze o bisogni di incontro, socialità, sostegno.
Già nel 1998 venne organizzata la prima merenda multietnica, con dolci preparati sia da donne di origine araba che da donne provenienti da diverse regioni italiane.
Fin dall’inizio ci siamo attivati per consentire a queste famiglie spazi per attività didattiche (es mantenimento della lingua araba per i loro bambini) che religiose e/o aggregative.
Senza far mancare incontri pubblici (presso il salone della Biblioteca Firpo) soprattutto dedicati al ruolo della donna, con partecipazione di importanti esponenti che hanno poi raggiunto notorietà in ambito nazionale (ad esempio Sumaya Abdel Qader, autrice del libro “Porto il velo ed adoro i Queen”, dal quale è nato l’omonimo film nel 2016) o che già l’avevano come Hamza Roberto Piccardo, il più noto traduttore del Corano.
Il Municipio, stimolato da nostre segnalazioni, mise a disposizione un locale in via Salvemini, presso l’ex asilo, che venne ristrutturato dagli uomini (provetti muratori) in cambio della gratuità nell’uso del locale.
Nel 2003 organizzammo una speciale edizione della Via Crucis (ripresa anche dal Tg2) con la processione che anziché scendere verso la chiesa principale salì verso il Cep, con una rappresentazione in costume (centurioni ecc) e con l’arrivo al Pianacci, sottolineato dalle musiche di “Mission” di Ennio Morricone.
Ad attendere i fedeli una folta rappresentanza della comunità di fede musulmana, con la presenza sull’altare del loro referente, che lesse un versetto del Corano assolutamente sovrapponibile ad un passo della Bibbia letto dal parroco di origini argentine.
Le donne musulmane offrirono a tutti una tazza di tè arabo…
e quando una donna, ancorché con il velo, ti offre una tazza di tè il giorno dopo, se la trovi al supermercato, la saluti…
Nel 2006 fu varata la prima edizione di CEP ovvero Cuscus E Pesto, usando con un po’ di fantasia l’acronimo che identifica il quartiere.
Le donne di famiglie di origine araba prepararono il cuscus, le donne liguri prepararono trenette al pesto (condividendo anche gli spazi in una sorta di cucina da campo) e furono distribuiti gratuitamente 600 piatti composti per la metà da cuscus e per l’altra metà da trenette.
Un modo semplice per far conoscere anche i “piaceri” di culture diverse, abbattendo la diffidenza ancora residua…
ma quando si mangia gratis si vince la diffidenza, e diventa l’occasione per fare conoscenza.
Sul palco si alternarono un gruppo musicale (con brani liguri in versione moderna) ed uno spettacolo di danza araba sulle note di “Creuza de ma”, nel segno della più ampia contaminazione.
Un evento che ebbe un grande successo, riproposto poi per diversi anni, fino ad essere invitato ad Expo 2015 di Milano per essere presentato al Padiglione Italia come esempio di originale e semplice percorso di integrazione.
Grazie al PalaCep, grande tensostruttura, il Pianacci ha favorito la realizzazione di diversi incontri organizzati dalla rete di Centri Culturali Islamici non solo liguri, con giornate di dibattito alternate a momenti di spettacolo.
Dal 2018 è attivo, presso il Circolo ARCI Pianacci, uno sportello settimanale di consulenza gratuita per cittadini stranieri gestito da Fatima Rhim di Arci Solidarietà.
In questi ultimi anni, grazie anche alla sinergia con il SEA (Servizio Educativo Adulti del Comune di Genova), si è tornati ad ospitare corsi di lingua araba per bambini (direttamente gestiti dalle mamme) così come sono stati messi a disposizione gratuitamente spazi per incontri richiesti da donne della comunità di fede musulmana, che hanno anche saputo proporre e realizzare incontri conviviali aperti alla cittadinanza.
Che in buona sostanza è stato un po’ il filo conduttore dei nostri più importanti eventi di inclusione interculturale.
Giorgio Gaber cantava: “Un’idea, un concetto, un’idea, finché resta un’idea è soltanto un’astrazione. Se potessi mangiare un’idea avrei fatto la mia rivoluzione…”.
Ecco noi, nel nostro piccolo, la nostra “idea” di inclusione, attraverso il cuscus ed il pesto, l’abbiamo fatta mangiare…
e tutto sommato è stata, nel quartiere, la nostra piccola rivoluzione”…
Questo il programma completo di Health For All
(cliccare sull’immagine)