Lo scorso 16 giugno, al PalaCep, si è tenuto uno straordinario spettacolo con la partecipazione dei numerosi allievi della Scuola “Respiro Danza” di Voltri.
La direzione artistica dello spettacolo (“Ribelle – The Brave”) è stata curata da Daniela Gaggero, vero e proprio “motore” della scuola.
In questi giorni abbiamo ricevuto da “Respiro Danza” la galleria fotografica dello spettacolo, curata dal fotografo Giulio Bardelli: un’evidente testimonianza della qualità assoluta dello spettacolo proposto da Daniela Gaggero.
Complimenti, sia a Daniela Gaggero che al fotografo Giulio Bardelli!!!
“Ribelle – The Brave” – la locandina (clicca per ingrandire)
Il Secolo XIX, 12 novembre 2024 articolo di Bruno Viani
SALUTE MENTALE LA CURA DELLA NORMALITA’. Il Circolo Pianacci del Cep di Pra’ ha preso per mano due associazioni più giovani, la Prato e la Pratozanino 2.0. Insieme hanno vinto un bando per progetti di contrasto al disagio psichico, con occasioni di svago ed inclusione sociale.
Carlo Besana, Presidente del Circolo Pianacci del Cep di Pra’. Incontrando le associazioni Pratozanino 2.0 e Prato abbiamo scoperto un mondo bellissimo. Grazie a loro tante persone fragili riescono a esprimersi appieno nonostante le loro difficoltà
Le grandi storie di solidarietà possono nascere anche in periferia.
E il circolo Arci Pianacci, con la sua esperienza di presenza costruttiva al Cep iniziata 27 anni fa, sta realizzando un sogno: ha letteralmente preso per mano due associazioni più giovani, impegnate nel mondo del disagio psichico e psichiatrico. E, accedendo al bando “Disabilità II” promosso dalla Fondazione Carige si è assicurata i fondi per offrire, a decine di persone con difficoltà di inserimento, ciò che fino a ieri era inimmaginabile: cinema, piscina, yoga, e non solo. Non solo svago, ma occasioni per conquistare spazi di normalità.
«Siamo presenti nel quartiere dal 1997 e da allora lavoriamo per rivitalizzarlo – racconta Carlo Besana, 71 anni, farmacista in pensione e storico presidente del circolo – ma questa volta i progetti si rivolgono a persone di tutta la città, uomini e donne seguiti da due realtà meritevoli che non avevano ancora le condizioni per poter accedere a bandi pubblici. Incontrando queste associazioni, La “Prato” e la “Pratozanino 2.0”, abbiamo scoperto un mondo bellissimo in cui tante persone riescono a trovare il modo di esprimersi pienamente nonostante le difficoltà legate alle loro condizioni personali».
È nato così il progetto “CYPP: cinema, yoga e piscina a ponente “, realizzato nell’ambito del macroprogetto di rete “Insieme si può”promosso dall’Uildm Genova, finalizzato ad attivare percorsi di socializzazione, benessere, tempo libero e nuove opportunità per tutte le persone con disabilità presenti in Liguria.
Il Circolo Arci Pianacci, in particolare, si è focalizzato sull’attività a supporto delle persone con disagio psichico e delle loro famiglie svolto dalle due associazioni di volontariato, la “Prato”, con sede in via Calamandrei, e la “Pratozanino 2.0” con sede a Cogoleto ma attiva anche in tutto il ponente genovese. Per uno scherzo del destino che rende così simili i due nomi, sembrano l’una nata dall’altra, in realtà Prato era il cognome di una donna che, lasciando la propria casa alla figlia psichiatra, ha dato vita a un sorprendente progetto di co-housing. Pratozanino è invece il nome dell’ex manicomio e poi ospedale psichiatrico di Cogoleto.
Grazie al progetto “Cypp” le due associazioni potranno fruire di attività che sono momenti di svago ma anche una palestra per il pieno inserimento nelle attività quotidiane:192 ingressi gratuiti al “Nuovo Cinema di Palmaro”, 144 ingressi gratuiti all’Aquacenter “I Delfini” di Pra’ e un corso gratuito di yoga della durata di sei mesi , un’offerta che va ad ampliare i laboratori già forniti dal Circolo Arci Pianacci.
La cordata partita dal Cep di Pra’ ha consentito di accedere al Bando “Disabilità II” promosso dalla Fondazione Carige.
Un bando rivolto a progetti finalizzati a promuovere l’inclusione sociale e l’indipendenza delle persone con disabilità, attraverso iniziative nelle aree dello sport, dell’arte, della tecnologia e della promozione all’autonomia.
«Grazie a questo progetto – recita un comunicato – il Circolo ARCI Pianacci sostiene diverse attività espressive (laboratori di fotografia, disegno, musica, teatro e lettura drammatica) ed attività ludico sportive organizzate da “Odv Prato” ed “Odv Pratozanino 2.0” in spazi nella disponibilità della partnership, distribuiti sul territorio del ponente genovese.Infine, ad inizio 2025, all’interno delle attività promosse in collaborazione con i Car liguri, il Circolo organizzerà a Villa Ronco un laboratorio gratuito di fumetto e illustrazione per giovani seguiti da Anffas».
Alla associazione Prato (che si avvale della collaborazione di quattro psichiatri e una psicologa) fanno riferimento stabilmente 30 persone e un’altra cinquantina sono coinvolte, tutte una fascia di età compresa tra 40 e 75 anni.
La “Pratozanino 2.0”, nata nel 2021 dopo la chiusura della storica associazione Pratozanino, si dedica alla realizzazione di eventi culturali (rappresentazioni teatrali, concerti, incontri, corsi) e ha lo scopo di sensibilizzare la collettività «al fine di superare stereotipi o pregiudizi e di diffondere una corretta informazione per favorire la prevenzione e l’orientamento alla cura».
Lo scorso anno ha avviato anche un orto-laboratorio che è una vera palestra dove «la cura delle piante mette in gioco il senso di responsabilità, stimola l’attività intellettiva, la forza muscolare, la capacità di presa e manipolazione, produce soddisfazione e serenità».
E l’abbraccio di solidarietà tra Arci Pianacci e le due realtà impegnate sul fronte delle disabilità psichiche è destinato a continuare oltre i termini del bando.
PRATO Abitare insieme per affrontare le difficoltà. La Prato, è un’organizzazione di volontariato con sede in via Calamandrei, zona collinare attigua al Cep, un’associazione attiva, già dal 2005, in azioni di sostegno a persone con disagio psichico, psicologico, esistenziale, favorendo anche percorsi di autonomia e di inclusione sociale con un notevole incremento, negli anni più recenti, del sostegno a percorsi di co-housing. Alla Prato fanno riferimento stabilmente trenta persone, contatti con altre 50 persone, tra 40 e 75 anni di età.
PRATOZANINO 2.0 Eventi culturali per eliminare il pregiudizio La Pratozanino 2.0 nasce nel giugno 2021 dopo la chiusura dell’associazione Pratozanino, nata nel 1975 a opera di un gruppo di volontari, con l’obiettivo di svolgere attività indirizzate agli utenti dei servizi di igiene mentale e di collaborazione con istituzioni che si occupano di salute mentale. Organizza eventi culturali per sensibilizzare la collettività, al fine di superare stereotipi o pregiudizi e diffondere una corretta informazione per favorire prevenzione e orientamento alla cura.
La prima edizione del “Trofeo Foglino” di tiro con l’arco risale al 2019.
Il regolamento predisposto dagli organizzatori (ASD “Arcieri Grande Genova”) stabilì che il trofeo fosse assegnato in modo definitivo alla squadra che fosse riuscita a vincere tre volte questa gara interregionale.
Arrivò poi il Covid, ed il torneo fu organizzato di nuovo a partire dal 2022.
Ieri, per la prima volta ospitata nei grandi spazi del PalaCep, si è tenuta la IV edizione che, in virtù della terza vittoria in 4 edizioni, ha visto la definitiva assegnazione del trofeo alla formazione AGA (Associazione Genovese Arcieri).
Ancora una volta impeccabile l’organizzazione curata da Francesco Dominici, deus ex machina dell’ASD Arcieri Grande Genova, che ha molto apprezzato la visita pomeridiana di Ivan e Dario Foglino, figli di Bruno Foglino alla cui memoria (ed in ricordo del suo appassionato servizio per la comunità del Cep) sono dedicate sia la sala che il Circolo ARCI Pianacci ha destinato al tiro con l’arco che il Trofeo che ogni anno richiama decine di appassionati da tutta la regione.
da sinistra: Ivan Foglino, Francesco Dominici e Dario Foglino (clicca per ingrandire)
il Trofeo Foglino nelle mani del capitano dell’A.G.A. (clicca per ingrandire)
Trofeo Foglino – 10 novembre 2024Trofeo Foglino – 10 novembre 2024Trofeo Foglino – 10 novembre 2024Trofeo Foglino – 10 novembre 2024Trofeo Foglino – 10 novembre 2024Trofeo Foglino – 10 novembre 2024Trofeo Foglino – 10 novembre 2024Trofeo Foglino – 10 novembre 2024Trofeo Foglino – 10 novembre 2024Trofeo Foglino – 10 novembre 2024Trofeo Foglino – 10 novembre 2024Trofeo Foglino – 10 novembre 2024Trofeo Foglino – 10 novembre 2024Trofeo Foglino – 10 novembre 2024Trofeo Foglino – 10 novembre 2024Trofeo Foglino – 10 novembre 2024Trofeo Foglino – 10 novembre 2024Trofeo Foglino – 10 novembre 2024Trofeo Foglino – 10 novembre 2024Trofeo Foglino – 10 novembre 2024Trofeo Foglino – 10 novembre 2024
L’evento è parte del progetto Passaggi a Ponente Play District organizzato dall’Unione Sportiva San Marziano in rete con Consorzio Pianacci, CSI Liguria, ASD San Pietro, Agorà Coop, Centro Socio Assistenziale Sanitario Pegliese e ASD Sport and Play.
La “Mostra Scambio Radio Genovese”, 12^ edizione, organizzata dalla sezione genovese di ARI – Associazione Radioamatori Italiani, è tornata dopo alcuni al PalaCep e, come nelle occasioni precedenti, è stata salutata da un notevole successo.
Si stima che nel corso della giornata (12 ottobre) gli stands allestiti negli ampi spazi del PalaCep siano stati visitati da almeno 350 appassionati o semplici curiosi (provenienti anche da altre regioni) che hanno potuto trovare componentistica elettronica, strumenti di misura, radio d’epoca, surplus militare, valvole ed apparati radio, recenti e non, ed altro ancora.
Una comprensibile soddisfazione per il promotore dell’evento, Carlo Bisio, segretario e responsabile dell’allestimento fiere e mercatini di ARI Genova ed un motivo in più per tornare al PalaCep nel 2025.
La foto con la cagnolina Sophie che spinge la carrozzina di Antonia Brigati è stata scattata al campetto da calcio del Circolo ARCI Pianacci nel 2019.
In quel periodo Antonia aveva iniziato il suo percorso di Para Dog Dance (la versione “paralimpica” della Dog Dance, specialità che unisce l’arte della danza con il migliore amico dell’uomo) ed il campetto da calcio, reso scorrevole (e soffice per le zampe di Sophie) dall’erba sintetica, era perfetto.
Negli ultimi anni Antonia e Sophie (con l’aggiunta di Laska, un’altra cagnolina) hanno proseguito nel loro percorso e quest’anno hanno avuto la soddisfazione partecipare ai campionati europei di Para Dog Dance (OEC 2024) svoltisi di recente in Austria.
Nell’ultimo periodo di preparazione Antonia, Sophie e Laska hanno avuto nuovamente necessità di utilizzare il nostro campetto per la rifinitura della preparazione, prima di partire alla volta di Wiener Neudorf.
Quando ci siamo visti, pochi giorni prima della loro partenza, ho espresso con Antonia l’auspicio che, in qualche modo, il Pianacci le portasse un po’ di fortuna…
Beh, le straordinarie Antonia e Sophie si sono classificate al secondo posto, alle spalle dell’ungherese Adrienn Bàrdos…
Sicuramente la fortuna non c’entra… tutto merito loro e del lavoro svolto, con tenacia, in tutti questi anni!
La Ceppions League 2024 ha avuto una splendida conclusione, sia sul campo che con la festa che ha coinvolto circa 90 persone, tra piccoli partecipanti e loro famigliari.
Sul campo si è avuta la conferma della bontà della formula scelta, con squadre rinnovate per sorteggio ad ogni giornata. Già tre volte (su cinque) si era resa necessaria l’assegnazione della vittoria grazie alla lunga serie di calci di rigore (tutti coinvolti, nessuno escluso).
Non ha fatto eccezione la gara conclusiva, che ha visto di fronte in maglia gialla gli undici partecipanti con il maggior numero di vittorie ed in maglia arancione gli undici con il minor numero di vittorie (mancava, tra i 23 iscritti, il solo Davide Gaudino, bloccato da un attacco influenzale).
Anche la partita conclusiva, finita sull’8-8, ha avuto necessità della “coda” non solo con i 22 calci di rigore ma, visto il perdurare della parità, con i rigori “ad oltranza”.
Ceppions League 2024 – La presentazione della giornata finale
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Ha vinto la squadra in maglia arancione ma in realtà hanno vinto tutti, con la terrazza con vista mare del Circolo ARCI Pianacci gremita di genitori, nonni ed amici che hanno partecipato alla festa post partita.
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Intermezzo comico con i DAS (Dileggianti Allo Sbaraglio), messi “a dura prova” dai commenti dei piccoli “scatenati” posizionati nei pressi del microfono, poi il rinfresco (con bibite a go-go e la deliziosa pizza del Panificio Rocco) ed infine la distribuzione dei premi, uguali per tutti: un cappellino, la medaglia (molto bella) personalizzata con il logo della Ceppions League e due poster in formato 35×50 cm, uno con la foto di gruppo e l’altro con una gigante “figurina Panini”, che sicuramente troverà posto nella cameretta dei piccoli partecipanti.
Prima dell’arrivederci al prossimo anno, i doverosi ringraziamenti a Carmelo Caratozzolo, straordinario nell’interpretazione del difficile ruolo di “arbitro educatore”, a Davide Massa e Manuel Castagnoli, che hanno condotto per mano con equilibrio le squadre durante le partite (ed anche Giovanni Criscuolo, che in un’occasione ha dovuto sostituire Manuel).
Non possono mancare i ringraziamenti a Mario e Vito (che hanno dato una preziosa mano nell’allestimento di tavoli e sedie), a Franco Farfarini (che si è occupato del trasporto dei 25 kg di pizza), e (in assenza di mia moglie Susanna, bloccata dal Covid) alle mamme Maria Luisa, Pamela, Rosa, Samantha e Valeria, indispensabili per la preparazione e distribuzione ai tavoli dei piatti di pizza, cui ha dato una mano anche Davide, aggiungendosi anche ai diversi genitori che hanno reso più celere (e meno faticoso) lo “sgombero” di sedie e tavoli..
Infine un doveroso ringraziamento a Pino Fiume (tipografia AbacoPromo) che si è fatto in quattro per stampare i diversi poster nei tempi ristrettissimi cui l’ho “costretto”, ed a Rocco Darretta, che in queste occasioni unisce alla qualità dei suoi prodotti anche un apprezzato “occhio di riguardo” per quanto concerne i costi.
Insomma, con l’auspicio di non avere scordato nessuno, un bel lavoro di squadra in cui, come nei migliori puzzle, ogni tassello, anche il più piccolo, ha recitato un ruolo importante per l’eccellente risultato finale.
Grazie di cuore, a tutti!
Il poster di gruppo
Ceppions League 2024 – Il poster di gruppo (clicca per ingrandire)
Le “figurine”
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Gli articoli (e le foto) precedenti
Link all’articolo “E’ iniziata la Ceppions League 2024: le prime foto” 10 luglio 2024
Link all’articolo “Ceppions League 2024, è già tempo di rivincite” 11 luglio 2024
Link all’articolo “Morgana ed Irene, le ‘guerriere’ della Ceppions League 2024” 20 luglio 2024
Link all’articolo “L’unica alternativa? meglio non pensarci…” 24 luglio 2024
La foto di copertina è stata scattata alle 18.52, cioè quasi al termine della 5^ partita della Ceppions League 2024.
Il sorteggio delle formazioni stavolta non ha molto funzionato, capita, ed ha “creato” due squadre un po’ “sbilanciate”, con la squadra in maglia arancione decisamente meno attrezzata della squadra in maglia gialla.
Uno dei pochi gol degli arancioni è stato realizzato quasi alla fine dell’incontro, ed è servito solo a ridurre (più o meno a -10) il divario creatosi fino a quel punto.
I bambini però, come ampiamente documentato dalla foto, festeggiano, senza freni, come è giusto che sia…
si stanno divertendo, indipendentemente dal risultato, e quando si fa gol è sempre festa…
Però… alle partite di qualunque sport, (Ceppions League compresa) non ci sono solo i veri protagonisti, quelli in campo, ma ci sono anche genitori, nonni, parenti vari, amici…
che spesso trovano più divertente lamentarsi con le decisioni del “povero” Carmelo Caratozzolo, che si presta in modo ammirevole ad arbitrare questi incontri… oppure a lamentarsi perché il tale bimbo non passa la palla… oppure perché il talaltro gioca più a lungo…
ovviamente solo quando si perde…
e capita quindi che questo “nervosismo” venga trasmesso anche a chi sta in campo, andando a minare la voglia di gioire comunque, indipendentemente dal risultato…
forse, benché adulti, non si riesce a cogliere appieno lo spirito di un torneo dichiaratamente “per gioco”, in cui le squadre vengono rivoluzionate ogni volta “a sorteggio” proprio perché la cosa più importante è imparare a divertirsi…
e questo è più facile quando non c’è una classifica finale, ci sono solo tante partite in cui ti può capitare, oggi, di giocare accanto a chi ieri era tuo avversario… ed i premi, alla fine, sono uguali per tutti…
lo si sa fin dall’inizio, ed iscriversi (gratuitamente) vuol dire capire (ed accettare) tutto questo…
perché poi, alla fin fine, se non lo si capisce… l’unica possibile alternativa sarebbe un torneo riservato solo a bambini orfani… meglio non pensarci…
nel frattempo appuntamento a venerdì 26.
Nell’ultima partita si affronteranno la squadra composta da chi ha vinto più partite contro quella formata da chi ne ha vinte meno…
e non è detto che la prima sia più forte dell’altra, perché visto che le squadre sono ogni volta formate a sorteggio è anche probabile (ed è stato così negli anni scorsi) che alcuni ne abbiano vinte di più perché sono capitati, casualmente, nella squadra quel giorno più forte
al termine dell’incontro le squadre ed i loro accompagnatori (genitori, nonni ecc) che hanno provveduto ad aderire al nostro invito (quasi 90 persone in totale!) potranno assistere ad un breve spettacolo comico (con i DAS, Dileggianti Allo Sbaraglio) seguito da rinfresco (con l’ottima pizza del panificio Rocco e bibite) e dalla premiazione, identica per tutti i protagonisti.
Il giornalista Marco Birolini del quotidiano nazionale “Avvenire” ha condotto un’inchiesta sulle periferie di Genova, pubblicata a pagina piena (pagina 6) dell’edizione in edicola il 21 luglio 2024..
Una parte dell’inchiesta ha riguardato anche il Cep.
Questo il testo.
Domenica 21 luglio 2024 IL QUARTIERE DORMITORIO DI PRA’ Auto bruciate e graffiti d’autore, la doppia anima del Cep
Dall’inviato a Genova, Marco Birolini
Piantato nella piazza grigia, talmente modesta da non avere nemmeno un nome, l’Orfeo scolpito da Lorenzo Garaventa scruta il mare di Pra’: se si voltasse indietro non vedrebbe gli inferi da cui fuggiva nel Mito, ma semplicemente il Cep.
Più che un girone dantesco, un limbo postmoderno: né città né borgo, è un grumo di case popolari ‘ dimenticato in cima a un serpentone di tornanti. Niente spazi pubblici, né bar o negozi. Manca persino il panettiere.
C’era un piccolo supermarket a pochi passi dall’Orfeo, ma ha chiuso dopo furti e vandalismi in serie.
Nel parcheggio giacciono relitti urbani: un’utilitaria smontata, un’auto carbonizzata, uno scooter abbandonato da così tanto tempo che sulla sella è cresciuto il muschio.
Un (non) luogo dolente e deserto, il Cep. Chi lavora ci torna solo per dormire, mentre i tanti disoccupati e pensionati si rintanano nei loro vecchi alloggi.
In via Novella li stanno ristrutturando grazie al superbonus, ma i lavori procedono con qualche imprevisto di troppo. Dieci giorni fa c’è stata tensione tra inquilini e operai stranieri in trasferta, che durante i lavori usufruiscono di alcuni locali sfitti. Una guerra tra poveri che aggrava il malessere del quartiere.
Poi c’è la questione dei ragazzini: girano senza meta, oppure si adagiano sul divano incollandosi allo smartphone.
Molti sono figli di giovani madri sole, che lavorano giù in città e tornano solo la sera.
In questo deserto sociale, l’unica oasi dove spuntano tracce di vita comunitaria è il Pianacci, Circolo Arci che dal 1997 sfida la solitudine.
Tanto sport, un campo di calcetto aperto 7 giorni su 7, ma anche attività ricreative e spettacoli.
«La prima cosa da fare è portare la gente fuori di casa spiega Carlo Besana, presidente onorario e motore del circolo . Alcuni anni fa era più facile, ma prima il Covid e poi il dilagare dei social hanno spinto le persone a chiudersi in se stesse. Noi però non ci arrendiamo e proponiamo i nostri eventi, capaci di portare qui centinaia e a volte migliaia di persone. Qui hanno suonato i Subsonica, è venuto a trovarci don Andrea Gallo, Beppe Grillo ha annunciato la nascita dei Cinque Stelle. Momenti che accendono le luci su un quartiere difficile. Negli anni ’70 era abitato da operai, portuali e forze dell’ordine. C’erano problemi, ma anche senso di comunità. Poi sono stati mandati qui molti soggetti problematici: pazienti psichiatrici, ex tossici, ex detenuti. Chi poteva permetterselo se ne è andato».
Il “Coordinamento di edilizia popolare” è stato ribattezzato “Centro elementi pericolosi”: «Ci sono stati anni in cui i mezzi pubblici salivano scortati dalla polizia perché venivano presi a sassate» ricorda Besana, ex farmacista che da quasi 30 anni cura l’anima ammaccata del quartiere con allegria e creatività, convinto com’è che «la cultura del bello aiuti a vivere meglio, anche in posti come questo».
Ecco quindi l’idea di portare al Pianacci una banda di ottoni, oppure tre tenori. «In queste serate molti hanno riscoperto l’orgoglio che io chiamo “ceppista”».
Il Pianacci è diventato un centro di gravità permanente, per il Cep e non solo: c’è chi vi svolge i lavori socialmente utili, e poi magari resta a dare una mano anche se ha già scontato la pena.
I grandi nomi della street art sono fieri di lasciare un’impronta d’autore dove i giovani del quartiere passano il loro tempo libero, che in molti casi rischia di essere anche troppo.
«Al Cep i128% dei giovani non studia e non lavora: una quota elevatissima» sottolinea Sergio Casali, responsabile della Scuola della Pace di Sant’Egidio.
«Ci sono ragazzini dotatissimi, che però passano le giornate tra comunità di recupero e commissariato» aggiunge con amarezza.
Per invertire la rotta si è scelta la strada della qualità. La Scuola della Pace ha affiancato la direzione dell’istituto Aldo Moro nella progettazione (grazie anche al sostegno di “Con i Bambini “) di due nuove sezioni montessoriane sperimentali: l’obiettivo è arginare la dispersione scolastica e frenare la “fuga” verso altri istituti che godono di una migliore reputazione.
«La nostra didattica prevede anche corsi di teatro, musica e sport. Le famiglie apprezzano: aumentano le iscrizioni e sono sempre meno quelli che portano i figli altrove. I problemi sono tanti, ma Sant’Egidio sta cercando di fare rete sul territorio per trovare soluzioni. Abbiamo una cinquantina di liceali e universitari che vengono ad aiutare i più piccoli. A loro volta, i bambini trainano gli adulti nella riscoperta della socialità: la festa che facciamo nella piazzetta dell’Orfeo è uno dei momenti più attesi, anche perché è una delle poche occasioni di aggregazione».
L’impianto sociale resta povero e fragile, indebolito anche da diffidenze in apparenza profonde.
Il Cep è troppo periferico persino per gli stranieri, che preferiscono i quartieri più vicini al mare, ma il razzismo è in agguato anche quassù.
Basta poco, però, per disinnescarlo.
«C’era una ragazza che detestava gli africani. Ma è bastato un gesto per farla ricredere. Lei piangeva perché non aveva nemmeno il latte da dare ai bimbi: un vicino senegalese senza dire nulla si è presentato con una borsa della spesa, lasciandola senza parole».
“Avvenire”, 21 luglio 2024, pagina 6 (clicca per ingrandire)